Lettori fissi

venerdì 28 febbraio 2014

INFORMAZIONE SU SERNAGLIA

Buon giorno a tutti!
Introduzione della storia di Sernaglia della Battaglia.

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Sernaglia della Battaglia

La storia di Sernaglia della Battaglia è strettamente legata alla Prima Guerra Mondiale.
Dopo la rotta di Caporetto avvenuta nell'ottobre del 1917, la piana del comune si è trovata in prima linea. Gli abitanti fuggirono nei paesi oltre le colline, nel vittoriese sino al Friuli, mentre il paese veniva distrutto dalle artiglierie italiane del Montello, compreso il campanile, risalente al 1620 e disegnato dal Sansovino, la cui cella campanaria si trasformò in osservatorio austriaco.
Sernaglia della Battaglia è nota per essere punto di partenza di grandi flussi di emigrazione: a fine '800 venne interessata dall'ondata di emigranti verso le due Americhe, mentre nel '900 il fenomeno divenne stagionale e le destinazioni si concentrarono nell'Oltralpe e tra le due Savoie.
Data la consistenza del numero di emigranti, nel 1953 venne fondata la "Comunità Emigranti", la prima in Italia, con l'obiettivo di assistere e mettere in comunicazine tra di loro i lavoratori emigrati, aiutando pure le famiglie rimaste a casa, attraverso un fondo di solidarietà. Il successo fu grande, l'iniziativa si estese in altri comuni, e per l'occasione, lo stesso anno su costruita a Sernaglia un monumento all'emigrante, che custodisce un'urna contenente la terra inviata dagli emigranti di 16 nazioni e dei cinque continenti.
Il fenomeno migratorio, chiamato dagli abitanti "l'industria della valigia", iniziò a calare negli anni Settanta, scomparendo nel decennio successivo, momento in cui nel comune iniziarono a diffondersi la piccola industria e l'artigianato.

Sperando che questo mio piccolo post
vi aiuti a conoscere  bene questo
amato mi paese.
Tomaso

giovedì 13 febbraio 2014

Un paese la sua storia





Nel 1951, Celeste Lucchetta di Sernaglia, uno di quegli uomini che aveva consumato quarant'anni della sua esistenza come lavoratore stagionale nell'Alta Savoia, muore pochi giorni prima di quello che doveva essere il suo definitivo rientro. Fa a tempo a chiedere ai compagni che vorrebbe essere seppellito nel cimitero del suo paese. Già fin dal 1949, gli emigranti di Sernaglia amavano incontrar­si durante l'inverno per festeggiare il loro ritorno. Dopo aver provveduto con una sottoscrizione, era­no anni in cui i lavoratori in Francia riuscivano a risparmiare quel poco che bastava per dare un po' d'ossigeno alla famiglia rimasta al paese, il suo desiderio fu esaudito. Nell'incontro di quello stesso anno, gli emigranti decisero di creare un fondo di solidarietà allo scopo di trasportare al paese le salme dei caduti sul lavoro da qualunque paese d'Europa, di aiutare le vedove e gli orfani, di soc­correre gl'inabili. :,
Nasce così la prima Comunità tra gli Emigranti. Nelle gallerie, nei «barrages», lungo gli alti passi delle Alpi, i lavoratori cadono nelle trincee del lavoro per il pane quotidiano. Tutte le loro salme riposano nella terra natale. In tempi in cui tutti gli sforzi dell'Autorità costituita erano letteralmente fagocitati dall'enorme problema della ricostruzione, l'umile azione delle Comunità doveva rivelarsi preziosa. Si manifestarono atti forse irripetibili di soli­darietà; nei cuori si fece strada la speranza d'un avvenire migliore al quale essi stessi stavano dan­do un apporto prezioso. L'azione che aveva lo scopo ultimo di trasformare le Comunità Emigranti in Comunità di ex-Emigranti, allora contro il parere degli stessi economisti, si è dimostrata valida. Se tutti gli emigranti negli anni cinquanta avessero deciso di portarsi le famiglie, l'intero Quartier del Piave avrebbe fatto la fine di alcune zone del Mezzogiorno, invece che divenire uno degli angoli più progrediti. Come si vede, ogni azione spesa in favore degli emigranti ha sempre benefici riflessi nel territorio nazionale.

T. GOBBATO

Oggi gran festa e San Valentino! 
Domani ognun partirà verso l'ignoto destino