Nel 1951,
Celeste Lucchetta di Sernaglia, uno di quegli uomini che aveva consumato
quarant'anni della sua esistenza come lavoratore stagionale nell'Alta Savoia,
muore pochi giorni prima di quello che doveva essere il suo definitivo rientro.
Fa a tempo a chiedere ai compagni che vorrebbe essere seppellito nel cimitero
del suo paese. Già fin dal 1949, gli emigranti di Sernaglia amavano incontrarsi
durante l'inverno per festeggiare il loro ritorno. Dopo aver provveduto con una
sottoscrizione, erano anni in cui i lavoratori in Francia riuscivano a
risparmiare quel poco che bastava per dare un po' d'ossigeno alla famiglia
rimasta al paese, il suo desiderio fu esaudito. Nell'incontro di quello stesso
anno, gli emigranti decisero di creare un fondo di solidarietà allo scopo di
trasportare al paese le salme dei caduti sul lavoro da qualunque paese
d'Europa, di aiutare le vedove e gli orfani, di soccorrere gl'inabili. :,
Nasce così la prima
Comunità tra gli Emigranti. Nelle gallerie, nei «barrages», lungo gli alti
passi delle Alpi, i lavoratori cadono nelle trincee del lavoro per il pane
quotidiano. Tutte le loro salme riposano nella terra natale. In tempi in cui
tutti gli sforzi dell'Autorità costituita erano letteralmente fagocitati
dall'enorme problema della ricostruzione, l'umile azione delle Comunità doveva
rivelarsi preziosa. Si manifestarono atti forse irripetibili di solidarietà;
nei cuori si fece strada la speranza d'un avvenire migliore al quale essi
stessi stavano dando un apporto prezioso. L'azione che aveva lo scopo ultimo
di trasformare le Comunità Emigranti in Comunità di ex-Emigranti, allora contro
il parere degli stessi economisti, si è dimostrata valida. Se tutti gli
emigranti negli anni cinquanta avessero deciso di portarsi le famiglie,
l'intero Quartier del Piave avrebbe fatto la fine di alcune zone del
Mezzogiorno, invece che divenire uno degli angoli più progrediti. Come si vede,
ogni azione spesa in favore degli emigranti ha sempre benefici riflessi nel
territorio nazionale.
T. GOBBATO
Ciao Tiziano vedo che hai trovato di poter fare ciò che volevi!!!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Tomaso
Ho notato che ce la verifica parola, devi toglierla subito.
Ciao
Ciao Tomaso spero solo che mi diano una mano almeno nel rispondere ai commenti
RispondiEliminadalla prossima settimana puoi iniziare a far un po di pubblicità
un forte abbraccio.
Caro Tiziano appena avrai finito di sistemarlo pubblicherò il link sul mio blog.
EliminaCiao e buona notte con un forte abbraccio.
la storia si ripete oggi, quando in Italia non c' neanche la possibilità di una ripresa essendo le casse dello stato vuote!
RispondiEliminaLe casse dello stato son vuote ma le loro tasche son piene.i nostri padri si sono sacrificati per nulla.
EliminaBravo Tiziano ci voleva proprio Ciao Paolo
RispondiEliminaCiao Paolo grazie spero di poterti leggere ancora
Eliminabravissimo tiziano!!! riesci sempre a stupire.... la musica è perfetta!!!
RispondiEliminaciao Tiziano, non ho capito se lo gestisci tu o mario, cque molto interessante, complimenti, ciao buon pomeriggio rosa.)
RispondiEliminaCiao Rosa Per il momento lo gestisco io con l'aiuto di Tomaso finche Mario non impara poi passo le consegne a lui
EliminaCiao Rosa per il momento lo gestisco io con l'aiuto di Tomaso,
Eliminama appena Mario avrà preso confidenza con il blog passo le consegne
ciao a presto buona serata
per il momento più Tiziano che io,ciao
EliminaOk grazie, Tiziano, imparera' subito Mario, vedrai , e' una cosa che prende molto il blog, ciao grazie saluti a tutti e due, buona giornata rosa.)
EliminaInteressante!!
RispondiEliminaBuona serata!!!
Grazie Anna ciao!
Eliminagrazie per l'interesse.Ciao
EliminaCiao Tiziano ben ritrovato....sono arrivata qui su segnalazione del mitico Tomaso......non potevo non unirmi a questa bella iniziativa, sono giovane e di queste cose ne so poco, ma sono nipote di emigranti friulani e veneti e quindi mi sembra cosa dovuta.
RispondiEliminaBuon lavoro, alla prossima.
Sono contento che ti ricordi di essere nipote di emigranti.Ciao
EliminaCiao Laura ben arrivata, non ero sparito mi son accorto questa sera da questo tuo commento che qualcosa non andava e ho controllato il blog ror e non so come ma tu eri sparita comunque adesso ho sistemato tutto così avrò il modo di vedere i tuoi nuovi post ciao un caro saluto.
EliminaCaro Tiziano,
RispondiEliminasono appena stata da Tomaso dove ho raccolto volentieri il suo invito, ma non avevo capito
che questo blog fosse tuo !!!
Che bello !!!
Carissimo, stasera sono davvero molto stanca perchè ho avuto una giornata pesante,
ma ti prometto che quanto prima possibile verrò a gustarmelo come merita!
Un grande abbraccio!
Ciao, sono qui perché ho visto la segnalazione di Tomaso. Vi seguirò sicuramente perché mi piace sentire i racconti di quei tempi. Sono racconti che devono assolutamente continuare a vivere. Sono le vostre radici, ma sono anche le radici mie e di chiunque sia italiano. Ciao:). A presto. Marilena
RispondiEliminaOttimo lavoro e un in bocca a lupo per il futuro del blog.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Bravi a tutti complimenti per questa bella storia.
RispondiEliminaChe tristezza questi video, pero' quanto sentimento, credo manchi oggi, questo sentimento.Ciao Tomaso a presto.
RispondiEliminaGrazie Silvia di Esserci.
EliminaUn abbraccio forte.
Tomaso
Arrivo qui su suggerimento di Tomaso e tornerò sicuramente visto che l'argomento del blog mi interessa molto. Sono veneziano e vivo in Francia da 14 anni. Complimenti ed a presto.
RispondiEliminaCome promesso,sono subito qui e fra gli amici che seguono.Siete una buona squadra e sono sicura che il blog diventerà interessante,giorno dopo giorno.L'emigrazione ha molto unito ,con modalità diverse,due zone d'Italia estreme.io ho seguito decenni di migrazione e spopolamento del sud e quando è stato il momento ho contribuito mio malgrado a questo abbandono.L'attaccamento alle origini,per fortuna porta a qualche rientro e comunque ad una presenza,anche se temporanea,per non dimenticare.In bocca al lupo.
RispondiEliminaE' molto interessante... ritornerò spesso.
RispondiEliminaA presto
Sono figlia di immigrati che partirono dal Veneto al Piemonte, a Torino, (ormai loro non ci sono più).
RispondiEliminaLa mia mamma era nata a Sernaglia della Battaglia nel 1920, mio padre a Fossalta di Piave e si sono conosciuti a Roma dove entrambi erano immigrati prima.
Interessante questo blog ed è vero, tutto questo è storia che si deve tramandare ai giovani....
ciao Tiziano
Bellissima iniziativa qualcuno che racconti la nostra storia perché, anche se io non sono emigrante o figlio di emigranti questa è la storia di tutti noi, complimenti e a presto.
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