Lettori fissi

venerdì 9 dicembre 2016

La vecchia valigia di cartone


1968 Sernaglia Della Battaglia festa dell'emigrante

Trovarsi tutti insieme per festeggiare il tanto sognato ritorno
che come un sogno, dopo pochi mesi svaniva

LA VECCHIA VALIGIA DI CARTONE

Ecco che una malinconica sera
si trasformava come a primavera,
il grigiore diventava tepore,
l’attesa … era attesa d’amore!

Fine novembre, tutti ad aspettar la corriera,
che di buone notizie era foriera:
arrivavan finalmente, stanchi e fieri,
uomini, bambini di ieri,
con la loro vecchia valigia di cartone
(… eran partiti per la stagione).

Era gonfia di lindi e laceri indumenti,
tante lacrime di gioia, tutti contenti,
e, nella felicità sfrenata,
chi abbracciava la fidanzata,
chi la moglie ringraziava
o, per la prima volta, il figlio accarezzava,
chi la mamma baciava con delicatezza
e con immensa dolcezza.

Poi un racconto, una fotografia,
si stava in compagnia,
mostravan il posto desolato
dove avevan lavorato.
Dimenticando quel luogo lontano,
in famiglia davan quindi una mano,
e li si vedevan gioire
sognando … un miglior avvenire.

Ma il tempo volava,
il Santo Natale presto arrivava,
e al caldo scoppiettar del camino
si riscaldava Gesù Bambino.
Nel dolce abbraccio famigliare
il Capodanno vedevan arrivare
e, festeggiandolo in allegria,
attendevan il falò dell’Epifania.

Ed in fretta dal calendario San Valentino
faceva capolino,
festa d’amore e di batticuore,
festa di sentimento e di calore,
ma anche preludio di malinconia,
stava per terminare l’allegria:
dovevan preparar, con il magone,
la vecchia valigia di cartone,
non più serate di gioia e serenità,
non più serate in comunità,
ma di nuovo partir, di primo mattino,
verso un ignoto destino.

                  Tiziano.
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Un ricordo perché questo non succeda mai più